Anteprima di "Nel Mezzo della Vita" di Vera Mameli Piercy

Vi presentiamo qualche passo del libro NEL MEZZO DELLA VITA fedelmente tradotto dai diari-memorie "Childhood" e "In the Midst of Life..." di Vera Mameli Piercy, che fra brevissimo tempo stamperemo!

 

NEL MEZZO DELLA VITA
Infanzia
1896-1908
CAPITOLO PRIMO
Marchwiel: una parola che riporta alla mia memoria le gioie di una infanzia senza pensieri.
Marchwiel Hall, a Wrexham nel Denbighshire, tanto per dare il giusto indirizzo, era una casa irregolare, non particolarmente antica e senza una forma specifica. Fu acquistata da mio nonno Piercy da una vecchia e rispettabile famiglia chiamata Herbert. Sulle prime i vicini mostrarono un certo rimpianto alla partenza degli Herbert ma la bellezza e il fascino delle figlie del nonno e la prestanza sportiva dei suoi figli si mutarono ben presto in un caldo benvenuto.
Il nonno nacque a Trefeglwys nel Montgomeryshire nel 1827, appena in tempo per contrarre la “febbre della ferrovia”. È strano quanti uomini del suo tempo siano nati con quell’attrazione per il mondo del vapore, senza nessun interesse ai cavalli, quando, a quel tempo, cavalcare era una necessità.
La famiglia Piercy non era di certo ricca né importante; mio zio Robert, il fratello più grande di mio padre, fu sempre una spina nel fianco di mio nonno, poiché non volle fare altro nella vita che studiare materie inutili. (Egli ritornò all’Università di Pisa con suo figlio all’età di cinquant’anni). La sua passione era la storia e la storia della famiglia Piercy in particolare; scoprì persino, con sua grande soddisfazione, di essere il legittimo Conte di Northumberland, collegato al Gunpowder Plot(1) e a quel corrotto nobile che perse sia la testa sia i suoi possedimenti. I suoi discendenti sparirono dalla storia, per riapparire poi come nostri avi in una parte selvaggia del Galles. Tutto questo riempì mio zio di felicità ma non gli rese neanche un soldo, né gli lasciò niente di utile: mio nonno credeva solo nel duro lavoro.
Orbene, mio nonno, avendo racimolato il suo piccolo gruzzolo, desiderava non solo metterlo a frutto ma soprattutto un posto per riposarsi dopo avere passato lunghi anni in terra straniera, avendo costruito ferrovie fino ad Assam; quando morì improvvisamente all’età di sessantun anni nel 1888, aveva stipulato un contratto per costruire ferrovie in India. I suoi bagagli erano già pronti – dei bauli di cuoio particolare per fare fronte alle insidie del clima indiano – e se avesse avuto la possibilità di proseguire nel suo lavoro, sarebbe potuto diventare uno dei più ricchi uomini d’Europa. In verità egli morì molto ricco ma come spesso capita, le grandi fortune realizzate con il duro lavoro di un singolo uomo, possono essere disperse dai litigi familiari e finire nelle tasche degli avvocati. Mio zio Robert ebbe un ruolo molto decisivo in questa questione: egli aveva strane idee sui suoi presunti diritti come figlio primogenito, e riteneva di avere maggiori prerogative dei suoi fratelli e sorelle, così che alla fine ciascuno ebbe meno di ciò che gli spettava.
Marchwiel era anche lo sfogo artistico del nonno, tanto per mostrare cosa poteva fare nel realizzare qualcosa di bello. Non ho idea di come fosse Marchwiel prima dell’arrivo dei Piercy ma doveva essere senz’altro bellissima con tutti quegli alberi: faggi, faggi rossi, castagni e cedri del Libano erano già lì in grande quantità al tempo dell’acquisto, ed in seguito egli vi piantò ampi prati e specie esotiche, realizzò un lago per la pesca, oltre a serre, orti, e una fattoria, tutto in grande quantità.
In quella bellissima vecchia casa c’era quanto di meglio per la gioia dei bambini: percorrevamo i lunghi ed ampi viali in bicicletta, su e giù, schivando indaffarati inservienti con vassoi, con loro grande spavento. Potevamo giocare a nascondino e non essere mai trovati, tante erano le soffitte, credenze, legnaie e posti bui in cui sparire. In aggiunta a tutto ciò a Marchwiel c’era la più cara delle nonne e la bellissima e gentile zia [Florence].
La bellissima e gentile zia si sposò piuttosto tardi con un ufficiale dei Royal Welsh Fusiliers, il cui quartier generale era a Wrexham. Questa persona era il carissimo zio Rick, Graham Rickman, che mio padre descriveva come il più grande gentiluomo che avesse mai incontrato, e sebbene non avesse un titolo e fosse senza un soldo, era semplicemente sé stesso, e questo era abbastanza.
Nella sua giovinezza, la zia Florence aveva frequentato le case romane dell’alta nobiltà. Si diceva che la regina Margherita(2) l’avesse invitata ai suoi ricevimenti solo per la semplice gioia di ammirarla. Il principe Agostino Chigi voleva sposarla e così molti altri ma lei tornò a casa ancora nubile e il principe Agostino andò in guerra in Abissinia e morì ad Adua. Spesso, quando pranzavo o cenavo al Club della Caccia, potevo vedere il suo ritratto di Maestro dei cani da caccia alla volpe e, sebbene zio Graham fosse veramente affascinante, qualche volta mi dispiaceva che la zia avesse rifiutato il principe Agostino: egli aveva veramente le fattezze di un Principe Azzurro.  ......

(1) Gunpowder Plot o Congiura delle Polveri, fu il fallito attentato alla vita di re Giacomo I nel 1605 da parte di un gruppo di nobili cattolici; uno dei capi fu Henry Percy, nono conte di Northumberland.[N.d.T].
(2) Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia (Torino, 20 novembre 1851 – Bordighera, 4 gennaio 1926), consorte di re Umberto I, fu la prima regina consorte d'Italia.

ilmarghine.net 11/11/2019

Questo articolo può essere letto su www.ilmarghine.net, pubblicato il 11/11/2019

 Promuovere lo sviluppo culturale e sociale del Marghine con attenzione ai flussi turistici: a Bolotana nasce l'Associazione “Benjamin Piercy”

BOLOTANA. Realizzare attività culturali e proposte in campo sociale attraverso iniziative, eventi, conferenze, esposizioni, workshop, incontri, pubblicazioni e progetti: è questa la sfida dell'associazione
appena costituitasi a Bolotana ed intitolata a Benjamin Piercy, costruttore delle Ferrovie in Sardegna e creatore nei territori montani del Marghine di quella che fu una moderna ed efficiente azienda agricola con Villa Piercy come punto di riferimento.
L'associazione, apartitica e non a scopo di lucro, è guidata da Mario Bussa, ex consigliere comunale di Bolotana, ed è costituita dai soci fondatori Stefania Sedda, Mauro Nieddu e Giorgio Bussa. Tra le finalità fondative si pone quelle di individuare nuovi percorsi comuni di sviluppo, favorendo la creazione di nuova conoscenza suscettibile di valorizzazione economica, sociale e in grado di generare nuove
opportunità, con la possibilità di elaborare proposte e progetti sui temi dello sviluppo del territorio e dell’economia, promuovendo l’attuazione da parte di soggetti istituzionali e privati e favorendo la creazione di reti di relazioni tra gli associati e il sistema economico, culturale, scientifico esterno all’Isola. Ancora, l'Associazione cita tra gli obiettivi quello di svolgere attività di ricerca e studio, con particolare attenzione agli aspetti territoriali e alle sue vicende storiche e sociali, promuovendo incontri e collaborazioni.
Allo studio dell'associazione “Benjamin Piercy Bolotana” c'è già un progetto ben definito: quello per la costituzione della Biblioteca storica di Baddesalighes e del Marghine, attraverso la quale s'intende
valorizzare il patrimonio storico e culturale della famiglia Piercy e di Baddesalighes. Il progetto, dal costo stimato di 60 mila euro necessario per l'acquisto di attrezzatura tecnica e per la traduzione di diversi testi, prevede anzitutto il recupero dei documenti, libri, manoscritti e foto che Giorgina Mameli Giustiniani, pronipote dell’Ing. Benjamin Piercy e amica personale del neo presidente Bussa, metterà a disposizione dell’Associazione, ma anche realizzare un lavoro di raccolta di tutta o buona parte della documentazione esistente sulla montagna del Marghine e nello specifico di Baddesalighes, coinvolgendo i diversi autori che vi si sono accostati nei loro lavori. Con il progetto la nuova associazione vuole rafforzare e valorizzare l’identità di Baddesalighes e di Villa Piercy, diffondendone la storia, ma anche “dirottare nel sito i flussi turistici, puntando in particolare su quelli inglesi, e attrarre nuovi visitatori, appassionati di fotografia, di archeologia e botanica”. La previsione, messa nero su bianco, parla di un numero attuale di visitatori del sito che ammonta a 5.000 utenti e che si punta a triplicare, per arrivare ai 15.000 complessivi.

Giulia Serra